
Vera Forseundì

-Piacere, Vera Forseundì.-
-Piacere mio, …-
-Federico, sì, lo so.-
Rimasi lì, immobile, ammutolito. Lei mi sorrise teneramente compiaciuta.
-Quindi, ragazzo, non ti piace l’estate?-
-In verità la amo molto… certo al momento preferirei essere in riva al mare, fra ombrelloni e castelli di sabbia.-
-Io preferisco i castelli in aria.-
-Perché?-
-Il cielo rispetto alla terra è una superficie molto più estesa sulla quale edificare i propri sogni, non credi?-
-Però a volte rischiano di essere troppo grandi. E guardandoli crollare l’aria si fa troppo pesante…-
-Lo so bene. Ma anche da quelle macerie si impara ad affinare la tecnica per costruirli sempre più saldi.-
-Come fai ad essere così ottimista?-
-Ragazzo, i desideri li ho inventati io.-
Tratto da “Vera Forseundì”, testo di Federico Morando