Trappola per volpi

0
136

Fabrizio Silei
Trappola per volpi

È il vicecommissario Vitaliano Draghi, appena giunto sull’argine dell’Arno a verificare la situazione.

È l’alba del 3 luglio 1936 in pieno regime fascista e, in una Firenze ancora avvolta nella nebbia, vicino a un vespasiano, un uomo ha scoperto qualcosa di inquietante: una donna distesa nell’erba, con un elegante vestito macchiato di sangue.

Vitaliano sente un’ondata di ansia nel petto: i suoi superiori sono assenti, è il suo primo vero caso, e ancora non sa quanto importante e delicato. La vittima, infatti, è la giovane moglie del senator Bistacchi, vicinissimo al Duce.

Vitaliano, che un giorno sì e un giorno no si pente di aver mollato la letteratura per la criminologia, capisce che serve una mente davvero prodigiosa: quella di Pietro Bensi, il contadino della fattoria nel Chianti in cui è cresciuto.

È stato proprio lui, che ha letto tutti i libri della biblioteca del conte e si diletta a costruire complicati marchingegni, a far nascere in Vitaliano la passione per gli enigmi e per le trappole. Perché se vuoi catturare una volpe, devi pensare come una volpe, gli ripete sempre.

Ed è grazie all’aiuto di Pietro che svolge l’indagine e non si accontenta di quella che è sembrata la risoluzione del caso che invece piace al Prefetto che vuole fare bella figura, per avergli affiancato un suo investigatore, col senatore.

Sarà proprio con l’aiuto del contadino Pietro che Draghi arriverà alla vera soluzione del caso, soluzione un po’ scomoda per il prefetto ed il senatore, ma reale.

Anna