Torre di Scola

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@Ladolcevitaly e Loscrivodame continuano la loro avventura tra le migliaia di borghi e luoghi italiani, questa volta siamo in Liguria, in una delle aree maggiormente conosciute, quella di Porto Venere e le Cinque Terre. Ci occuperemo di un posto suggestivo, per certi versi strano e austero: Torre Scola.

Chiamata anche Torre Scuola o Torre di San Giovanni Battista, l’edificio è militare ed è situato paradossalmente nel bel mezzo delle acque del Golfo dei Poeti, luogo da sempre ricco di fascino, romanticismo e poesia.

La Torre, costruita dai genovesi nel 1606 su uno scoglio detto punta Scola, a nord dell’isola della Palmaria presso Porto Venere, poco distante da La Spezia.

Questo era uno dei bastioni difensivi che insieme ai forti Cavour e Umberto I, furono edificati ed adibiti alla protezione del litorale. La Torre è appoggiata su un basamento pentagonale e fu realizzata con grossi blocchi di pietra quadrati, con delle mura spesse circa 4 metriOgni angolo era provvisto di una torretta mentre tutte le facciate erano dotate di finestrelle di osservazione.

La torre era un autentico fortino, dotato di ben 10 cannoni che coprivano un braccio di mare molto ampio. All’interno presidiavano fino a 8 soldati. La Torre fu distrutta nel 1800, mentre infuriavano gli scontri navali tra le flotte inglesi che cercavano di scacciare le truppe napoleoniche dal Golfo e quelle francesi. Da quel momento a causa dei grossi danni subiti fu abbandonata. 

In seguito, nel 1915, dopo aver rischiato di essere demolita, la fortezza venne riconvertita in faro di segnalazione. Poi tra il 1976 e il 1980 ci si decise a procedere con un importante restauro e consolidamento dei muri perimetrali. E così oggi la rivediamo imponente, austera, bella come un tempo.

Il  nome

Il nome “Scola” significa parrocchia o cappella rurale. Con questo nome era chiamata la vicina punta dell’isola Palmaria, dove sembra ci sia stata una fondazione religiosa e in seguito fu edificato il monastero Benedettino di San Giovanni Battista.

Ad ogni modo, proteggere il territorio spezino da spagnoli e turchi coprendo il braccio di mare tra la baia della Palmaria, la baia dell’Olivo presso Porto Venere e il seno di Lerici fu la sua vocazione originaria per cui fu concepita dai genovesi ad inizio 600′

“The Torre Scola was built in the early seventeenth century with the provisions of the Republic of Genoa and as part of an upgrade program of defensive fortifications in the La Spezia Gulf.

The original name of the fort is Torre di San Giovanni Battista Tower of St. John the Baptist .

The purpose of its construction was to control over the cove Olivo on the Palmaria island, which would have remained otherwise defenseless.

It was later named Torre Scola , from the name of the Palmaria island’s tip in front of it.

At the time, the Gulf of Poets was under the control of Napoleonic France.

In La Spezia waters a violent battle between the French the English fleet was staged.

The British gunfire damaged it severely, partly breaking it down and forcing its abandonment.”

Dalla costa la vedi apparire col suo profilo possente e austero e difficilmente resti indifferente, la sua origine militare sembra cozzare con l’animo romantico del Golfo dei Poeti, eppure ne costituisce oggi uno degli elementi architettonici di base, divenendone quasi un’icona. Un bel paradosso, che spiega come spesso la casualità ed elementi apparentemente di animo opposto, trovino tra loro un armomia naturale. E così la torre militare diventa icona poetica e il motivo per cui venne concepita all’inizio del XVII secolo sembra un ricordo ormai lontano.

60.000 lire di allora sembra costò tale edificio alla Repubblica di Genova, nell’ambito di un programma di aggiornamento delle fortificazioni difensive del Golfo. Faceva parte dello stesso complesso e progetto della nuova Fortezza di Portovenere, dell’ingrandimento di Castel San Giorgio alla Spezia e del rafforzamento del castello di Lerici.

Quando nel 1915 la Torre Scola appariva ormai inutile da anni, per gli scopi difensivi per cui era stata pensata secoli, ne venne progettato l’abbattimento. L’intellettuale locale Ubaldo Mazzini, riuscì a far pressione sul Ministero della Difesa e riuscì a salvare la fortificazione. Ubaldo, insieme al Ministero della pubblica istruzione, decise in quell’anno, di convertire la torre a faro di segnalazione per evitare che fosse abbattuta. Questo permise poi, nei decenni successivi, di procedere con la ristrutturazione della torre.

E così oggi è ancora li a svettare, austera e romantica al tempo stesso, impreziosendo ancor di più un Gioiello naturale e romantico come il Golfo dei Poeti.

Consiglio sicuramente una visita alla torre, a Portovenere, e al suo golfo, un concentrato di natura, fascino e poesia…Fede