Quanto la vita
Quanto la vita
può essere: zingara e misteriosa.
Ladra di ostie consacrate,
vergine nuda tra fronde dei salici.
Ombra scolpita sulla pelle nuda.
Quanto la vita
è capace di mentire con
il sorriso sulle labbra e
la maledizione del cuore.
Gaia e rapace come un
uccello predatore,
libera e sensibile a paragone
di una farfalla dal bozzolo
sfuggita.
Quanto la vita è un deserto di
parole smarrite per strada,
di gesti ripetuti all’abbaglio
del sole, al gocciolio istantaneo
di una pioggia a catinelle.
A mani aperte ho vinto
il vento e quella tempesta
di pensieri sgangherata da
una notte buia.
Son rinata all’alba, contando
le ferite, i grammi di carne
consumati dal piacere,
le perle di sudore, chiuse
nell’ostrica.
Un bacio ancora rosa,
all’inizio di un bosco
trafitto!
Maria Rosa Oneto