Il territorio di Patù è stato abitato sin dall’antichità, proprio questo sarà il tema di un convegno che vede la presenza di grossi nomi, dalla Professoressa Falla- Castelfranchi, a Manuel de Giorgi, Mariangela Sammarco, Viviana Nardò, che faranno sentire le loro voci autorevoli, il convegno ci racconterà di Patù e del suo territorio, ma anche delle tante cripte disseminate intorno al capo di Leuca. Patù ha ospitato l’importante città messapica di Vereto, proprio sul pianoro denominato ” Campo da Re ” che ospita il convegno, qui sorge la chiesa di S. Giovanni ed il monumento delle Centopietre divenuto monumento nazionale grazie a Pietro Cavoti alla fine del XIX secolo. Proprio qui domani 14 aprile 2016 a partire dalle ore 17.00, vi sarà questo importante evento. Si presume che il nome Patù derivi dal termine greco pathos (patimento – dolore), in quanto distrutta dai Saraceni nel IX secolo d.C. con lo scopo di guadagnare un punto di riferimento nel capo di Leuca e invadere penisola salentina, l’invasione saracena però venne sventata dall’imponente esercito mandato dal re di Francia Carlo il Calvo durante la battaglia del 24 giugno 877. Dalle rovine del centro messapico ebbe origine l’agglomerato urbano di Patù fondato, secondo la tradizione, nel 924, da alcuni superstiti veretini che si spostarono ancora di più nell’entroterra. A ricordo della vittoria sui Saraceni venne edificata proprio la chiesa di S. Giovanni Battista, visto il giorno della battaglia ( 24 giugno ) ed il monumento funebre del cavaliere Geminiano, messaggero di pace trucidato dai Saraceni subito prima della battaglia finale tra cristiani e islamici, denominato Centopietre, proprio perchè formato da cento enormi blocchi di pietra provenienti dalle mura messapiche di Vereto. L’interessante tavola rotonda, verterà su il suo patrimonio culturale e il contributo della ricerca, prospettive e opportunità di valorizzazione, un programma ricco e dettagliato. Emozionata ma pronta a illuminarci, Viviana Nardò, il suo intervento verterà sull’analisi delle patologie di degrado e sulle prospettive di conservazione delle pitture murali di alcuni cripte del territorio fra Patù e Salve. Sono davvero tante le emergenze culturali del nostro territorio… abbiamo un patrimonio immenso da valorizzare e salvare dall’abbandono. In questo caso se ne parlerà con studiosi di fama internazionale e per noi sarà un vero onore, ma chiediamo ad ogni singolo cittadino di questa terra di difendere e tramandare ai posteri le bellezze architettoniche e storiche del nostro Belpaese.
Raimondo Rodia