Fabio Bacá
Nova
Davide è un neurochirurgo, conduce a Lucca un’esistenza come tante altre. Vive con la moglie Barbara – che fa la logopedista – e il figlio adolescente Tommaso.
La sua vita cambia quando assiste a una scena di violenza: sua moglie viene minacciata da un ubriaco in un locale e Davide non muove un dito. Da lontano osserva tutta la scena.
Davide non lo sa ancora, ma quel momento cambierà tutta la sua vita.
Complementare il personaggio del misterioso Diego. Davide e Diego, con quest’ultimo che ha difeso la moglie, sono due facce della stessa medaglia? Il primo è convinto di sapere tutto sul cervello, il secondo… anche.
Lui è paralizzato, dal timore e dalla vigliaccheria, Diego invece agisce, sfodera un coltello e attacca al muro l’aggressore.
L’incontro con Diego attrae Davide fuori dalla quiete rassicurante della sua vita e lo mette di fronte a una realtà diversa: avvezzo ai cortocircuiti della ragione, al controllo raffinato e sterilizzato del cervello e del suo rapporto adattivo con il corpo, Davide viene condotto in un percorso di consapevolezza, un koan, che gli rivela la natura ultima dell’essere umano, in contatto con il suo lato oscuro e primitivo.
Nova è una riflessione sulla violenza e sul suo essere parte essenziale di noi, un libro che parte pacato con il tono di una commedia e poi svolta nella catastrofe, in una spirale di eventi.
È scritto bene ma non mi ha convinta molto, si è dilungato un po’ troppo sulla natura violenta e relative conseguenze.
Anna