Not anymore
Silenzio.
Riecheggiano i passi lontani nella mente ormai arresa
che tenta di aggrapparsi ad una qualche possibilità.
Le gambe tremano,
le mani si stringono formando pugni chiusi e,
dal labbro spaccato,
la lingua raccoglie il sangue che fuoriesce.
No, non vuole essere di nuova la vittima.
Si alza, nonostante il corpo si ribelli,
e guarda il viso sfigurato,
i lividi sulla pelle e i cerchi neri sulle braccia,
segni di dita che stringono e non lasciano.
Un mostro.
E lei amava.
E lui amava.
Poi il crollo.
L’orrore dietro una scusa.
Lui non voleva,
eppure lei provava dolore fin sotto la pelle,
dentro le ossa che sembravano scricchiolare.
La prossima volta potrebbe…
Non ci sarà.
Si alza lentamente
con gli occhi rigati da un pianto silenzioso,
stringe i denti ed esce di casa.
Forse era tardi o forse no.
Poco importava.
Aveva finalmente detto NO,
Aveva finalmente aperto gli occhi e
compiuto un passo verso sé stessa.