Non dimenticarlo

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Luca Contato
Non dimenticarlo

Stefano per festeggiare il primo anno di fidanzamento porta Cristina in riva al fiume Ticino vicino al ponte delle chiatte, luogo molto suggestivo, per un pic nic.

Quello che avrebbe dovuto essere una bella giornata si trasforma in una grande disgrazia, i ragazzi vengono aggrediti brutalmente e Cristina pure violentata da tre uomini comparsi all’improvviso.

Cristina finisce in coma, Stefano se la cava con qualche frattura.
È lui che insieme agli inquirenti tornerà sul posto per ricostruire l’accaduto.
In uno dei sopralluoghi trova lungo il fiume una bottiglia con dentro una lettera.
Con poche righe e in un italiano un po’ stentato sembra una richiesta di aiuto, la lettera è firmata.

Stefano decide di cercare chi l’ha scritta, riesce ad arrivare all’autore è Iounut un ragazzo rom che vive in un accampamento rom, scappati dalla Bosnia per via della guerra.
Inizialmente con un po’ di diffidenza reciproca, poi tra i due nasce una vera amicizia, Stefano aiuta il ragazzo a trovare un lavoro e diventa un amico anche per la famiglia ed altri del campo rom.

La vita di Stefano è divisa tra il lavoro che riprende, l’ospedale in cui Cristina è ancora in coma e Ionut, che riesce anche a mettersi nei guai.
Il romanzo è ambientato negli anni novanta nella bassa Pavese, è un romanzo molto interessante, i temi che tratta sono legati all’amore all’accettazione del diverso, e al dolore che è indescrivibile, all’accettazione della realtà.

Succedono molte cose che coinvolgono tutti i personaggi, con dei colpi di scena inaspettati.
Stefano non si risparmia e sa aspettare e accettare tutto il nuovo che gli arriva addosso.
Una bella lettura, una scrittura scorrevole, un libro che si fa leggere tutto d’un fiato.

Anna