Loscrivodame e @Ladolcevitaly si spostano sul Lago di Como.
Qui c’è un piccolo borgo di nome Nesso. Si tratta di un luogo incantevole lungo la strada tra Bellagio e Como. E un piccolo borgo, quasi nascosto, che la gente del posto chiama Ness.
Le stradine strette portano a quel che resta di un antico castello risalente al XIV secolo. Il paese è davvero particolare e nasconde al suo interno l’Orrido di Nesso, una profonda gola naturale posta allo sbocco delle valli di Tuf e di Nosè: due torrenti che si uniscono in una cascata che divide in due il borgo e che sfocia nel lago.
La gola, molto suggestiva può essere osservata e ammirata dall’antico ponte della Civera oppure percorrendo parte discesa al lago di 340 gradini.
Nesso è anche attraversata da un’antica strada conosciuta come Strada Regia, ovvero un insieme di mulattiere che collegavano tutti i paesini della sponda orientale del lago.
Oggi la Strada Regia è un percorso pedonale e ciclabile lungo oltre 30 km, molto bella da percorrere e lungo la quale si scoprono i borghi più suggestivi del Lario.
“Literally split in half by its famous gorge, Nesso is a picturesque village sitting on the banks of Lake Como, perfect for those who seek peace, tranquility, and all the regenerating aspects of slow-living.
As for many other lake towns, when walking around the streets of Nesso you jump back some hundreds of years. Houses made of stone, small boutiques selling only what is necessary, and, above all, tons and tons of steps.”
Nesso merita una visita, come il suo ponte della Civera, famoso anche per essere stato location in alcune scene del primo film di Alfred Hitchcock: Il labirinto della passione.
Le cascate compiono un dislivello fino alle acque del Lario è di circa 200 metri, un percorso fra gole strette e profonde, modellate dallo scorrere incessante delle acque. Durante i secoli, la forza delle acque dell’Orrido è stata sfruttata anche da fabbriche e opifici per produrre forza motrice.
Per il paese l’Orrido è stato di importanza vitale per lo sviluppo dell’industria manifatturiera, mulini, cartiere, filatoi, oleifici, tutti alimentati dall’energia idraulica della cascata.
Leonardo da Vinci stesso era a conoscenza di questo luogo. Ne è testimone una citazione: Nesso, terra dove cade uno fiume con grande empito, per una grandissima fessura di monte. Tratto dal Codice Atlantico.
Nel XVIII e XIX secolo, periodo d’oro del lago di Como, quando richiamava personalità culturali da tutto il mondo, l’orrido è stato rappresentato e citato da molti artisti e scrittori, tra cui Federico e Carolina Lose in una delle celebri acquetinte. Lo scrittore Giambattista Bazzoni ambienta il suo romanzo Falco della Rupe o la Guerra di Musso del 1829, proprio in queste zone.
Insomma un monumento naturale vero e proprio..Fede
Foto con relativi accrediti e testo in inglese tratte da pagina autore Instagram @Ladolcevitaly