Nell’aria, sulle valli, sotto le stelle, sopra un fiume, uno stagno, una strada, volava Cecy. Invisibile come nuovo vento di primavera, fresca come il respiro del trifoglio che si alza dal campo al crepuscolo, volava.
(Ray Bradbury, La strega di aprile)
Oggi si torna al giro di leggende che tanto tempo fa avevamo iniziato. Siamo partiti dalla Puglia e stiamo risalendo tutta l’Italia, con una leggenda per regione. Questa di oggi prende piede nelle Marche.
Ancona, comune di Monte Roberto, su di un’alta montagna sorge una piccola frazione: Pianello Vallesina. Questo luogo è divenuto nel tempo sempre più famoso per via di un particolare edificio, che incute abbastanza paura: l’osteria delle streghe.
E’ una lunga notte d’inverno, un uomo che si gusta il poco paesaggio che si vedeva al chiaror della luna, intravede in cima all’altura lì vicino tre piccole fiammelle che pian piano si avvicinano sempre più.
Che strano… è impossibile che il fuoco si stacchi dal punto in cui è stato appiccato… questa deve essere magia!
La curiosità era tanta e armatosi di coraggio l’uomo iniziò ad avvicinarsi sempre di più al fenomeno.
Le tre fiammelle sparirono come quando il fuoco consuma tutto l’ossigeno che ha.
L’uomo iniziò a guardarsi intorno e si accorse che nascoste all’ombra di un alto albero, a cui la Luna faticava a prestare la sua luminosità, tre bellissime fanciulle, dall’aria misteriosa, apparvero sotto i suoi occhi.
Infreddolite, alzarono gli occhi e chiesero ospitalità all’uomo, il quale non esitò un attimo nel farle entrare: caricò il fuoco con tanta legna e offrì loro del cibo. Senza però prestare attenzione al fatto che portassero i colori di quelle strane fiamme che avevano attirato tanto la sua curiosità: capelli rossi dai riflessi dorati, occhi di un caldo marrone e pelle stranamente lucente.
La grande gentilezza dell’uomo colpì le tre donne, che guardandosi negli occhi e prendendosi per mano per farsi coraggio, decisero di rivelarsi nella loro vera identità: loro erano tre streghe.
L’uomo titubante le fissò, non si era certo aspettando che dopo il fenomeno di poco prima fossero umane… ma questo non gli impedì di immobilizzarsi.
Ma lui non dovette temere nulla, le tre ragazze che aveva davanti non erano portatrici di disgrazia…erano tra le poche streghe buone e decisero di concedere i loro poteri per esaudire un desiderio del gentile uomo.
L’unico desiderio del pover’uomo era quello di avere cibo in abbondanza per sfamare i tanti viandanti, che in quel tempo passavano di lì.
Anche questo lasciò basite le streghe, per quella che era la grande bontà d’animo dell’uomo.
Le tre magiche donne lo accontentarono: la dispensa della casa iniziò ad arricchirsi di cibo e le donne svanirono nel nulla.
Il cibo aumentava ogni giorno, così l’uomo riuscì a sfamare sempre più gente, tanto da diventare famoso anche nei paesi limitrofi.
La sua casa fu ribattezzata come Osteria delle Streghe, un luogo che ancora oggi esiste e che è meglio conosciuto come Collina delle streghe.
Entrano le tre streghe.
“Fra la pioggia, fra i lampi, fra il tuono,
Quando ancor ci rivedremo noi tre?”
(William Shakespeare, Macbeth)
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