Ci sono tanti luoghi da scoprire a pochi passi da Rimini, visitando l’entroterra. Una zona interessante è la Valle del Fiume Uso, una zona ricca di scorci e pievi nascoste.
Nell’area di Montetiffi ad esempio, un borgo di poche case e strade di ciotoli raggiungibile con un’unica strada asfaltata che risale dal torrente. Ci è già capitato di parlare di Montetiffi scrivendo dei maestri tegliai.
Diverso argomento, stesso luogo: un grazioso e pacifico borgo sulle colline di Sogliano. Tutto intorno boschi e ruscelli e in cima alla rupe ecco la Pieve romanica dedicata a San Leonardo.
Una pieve antica, con la sua facciata di mille ciotoli e pietre multicolori, alcune rosse, altre grigie o biancastre, di varie dimensioni e forme. Stesso impianto per navata e campanile.
La pieve sembra una propaggine della roccia e ha un aspetto tanto semplice quanto austero. Essa domina dall’alto, con vista verso il Montefeltro e il Monte Carpegna a destra e la pianura e la costa adriatica sulla sinistra.
Se si entra appare l’immagine di San Leonardo, a cui è dedicata la pieve in un affresco risalente al XIV secolo, una delle tante opere d’arte custodite all’interno della pieve. Ad esempio lo stipite dell’altare datato 1220, i dipinti del trecento nella nicchia e nella sacrestia del presbiterio raffiguranti altri santi come Benedetto, Giovanni Battista, Scolastica e Giuditta.
Le origini della pieve risalgono all’XI secolo, ed è nel complesso una delle abbazie romagnole meglio conservate e tra le più importanti. La chiesa era in origine a navata unica, poi sono state aggiunte due cappelle laterali.
Nella canonica ecco il Museo Venanzio Reali, dedicato al sacerdote cappuccino nato qui nel 1931. Anch’esso è visitabile nel fine settimana.
Da lì, scendendo lungo un percorso si scende di un centinaio di metri abbondanti fino alla conca di roccia scavata dal fiume Uso. Si può passare il ponte romanico nei pressi del rudere di un vecchio molino ( Molino Tornani ). Passato il ponte, se si prosegue, si raggiunge la frazione di San Leonardo.
Attraversata la frazione e svoltato ancora a destra si raggiunge Ponte Rosso. Dopo neanche un chilometro ecco sbucare un’altra chiesa di grande valore: Santa Maria della Natività, che spicca sulla destra in mezzo alla boscaglia fitta. Posta sopra uno sperone di roccia arenaria a 70 metri sopra la valle. La chiesa ha origini medioevali e si trova nei pressi del luogo dove sorgeva nel XII secolo il castello dei Bizinghi.
La chiesa non è ben conservata, la natura ha preso un pò il sopravvento, ma la sua posizione con la facciata a picco sulla conca del torrente Montegelli e il campanile che spunta dalla selva, la rendono ancora bella e affascinante.
L’area è interessante anche dal punto di vista naturalistico, con una bella foresta di frassini, robinie, noccioli, carpini neri ed è un sito di notevole importanza per la presenza di una rara specie di giglio, il Lilium Martagon, un giglio di colore rosso intenso e della farfalla giallo arancio bordata di nero, la Zerynthia polixena.
Nel complesso qui la natura è dominante e una passeggiata in quest’area è rivitalizzante, anche un solo pomeriggio.
Una bella idea per una gita primaverile o autunnale.
Info ufficio turistico Comune di Sogliano