Bentrovati alla rubrica meno letta, la mia ovviamente.
In questi giorni uno scatto fotografico sta impazzando sul web.
La foto in questione raffigura due notissimi e amatissimi attori, Christopher Lloyd (83 anni) e Michael J. Fox (61 anni), che si sono ritrovati al Comic Con di New York dove hanno ricordato i bei vecchi tempi e il loro capolavoro cinematografico che, più di tutte le altre loro interpretazioni, ha lasciato un segno nella Cinematografia mondiale.
Parliamo di Ritorno al futuro, una saga che ha emozionato milioni di spettatori e ancora oggi, a distanza di decenni, resta una delle Saghe Cult più amate.
Chi di noi non avrebbe voluto possedere la Delorean e viaggiare nel tempo, almeno una volta? In questa saga non si sono solo rappresentati i tempi che cambiano, e l’immaginario di ciò che poteva prospettarsi nel futuro; ma è l’amore, quasi genitoriale, che Marty McFly (Michael J. Fox) e Emmet Brown (Cristopher Lloyd) ci raccontano.
Marty, un ragazzo bullizzato, solo, con una famiglia non sempre attenta ai suoi bisogni. Doc, uno scienziato preso nelle sue fantasie, pronto a tentar il tutto per tutto per arrivare ai suoi progetti. Due anime differenti, due generazioni differenti, due uomini entrambi soli e bisognosi di quella pacca sulla spalla, di quella fiducia in se stessi, spesso assente nel loro quotidiano.
Questo ci fa presuppore che l’amicizia, il sentirsi amati, accettati, incoraggiati nella nostra crescita fa la differenza. E questi due grandi attori interpretano perfettamente il bisogno reciproco di aiutarsi a vicenda. E qui ritorno allo scatto fotografico in cui li vede nuovamente insieme, ma che rappresenta una realtà ben diversa da quei tempi dove sul set correvano con la loro Delorean, saltavano su treni diventati macchine del tempo, su skateboard volanti o a cavallo galoppavano nelle praterie sterminate del vecchio West.
Qui c’è la realtà! Quella parte della medaglia con cui, ognuno di noi, prima o poi, dovrà fare i conti. Ho osservato a lungo questa foto, con la malinconia di non essere più la ragazzina che seguiva con passione quella Saga, e la consapevolezza che la vita ha sempre qualcosa da dare e da togliere.
Lloyd, oggi ottantatreenne, sorregge Michael che proprio nel pieno del suo successo, un anno dopo l’uscita del terzo film di Ritorno al Futuro, nel 1991, ha scoperto di essere affetto dal morbo di Parkinson giovanile. Una malattia neurodegenerativa che colpisce soprattutto il sistema motorio.
E in questa immagine a distanza di anni la malattia è lampante nell’ attore, ma quell’ abbraccio racchiude tutta l’energia e l’affetto reciproco che è rimasto tra i due, e come se fossero pronti nuovamente a salir sulla loro amata Delorean e magari questa volta tornar indietro in un passato lontano dove la giovinezza e l’entusiasmo imperversavano e la malattia era una paura remota. Oggi non ho una parola da analizzare, per questo lascio questa immagine nell’ articolo perché osservandola, ognuno di voi possa trovare la parola che la completa.
“La sola cosa che separa ciascuno di noi dall’eccellenza è la paura, e l’opposto della paura è la fede. Io sto attento a non confondere l’eccellenza con la perfezione. L’eccellenza posso raggiungerla, la perfezione è affare di Dio.
Michael J Fox.
Alla Prossima.
Monica Pasero