La rubrica meno letta? La mia! Natale fra arte e poesia

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Bentrovati alla Rubrica meno letta. La mia ovviamente.

Il Natale nei secoli non ha solo diffuso la tradizione Cristiana, ma è stato fonte d’ispirazione per tanti artisti e poeti che, di epoca in epoca, hanno rappresentato la Natività. Oggi mi soffermerò su alcuni poeti e pittori che hanno portato il loro contributo nel raffigurare e raccontare il Natale.

Parto con la poesia di Salvatore Quasimodo che ci porta con suoi versi: “Pace nella finzione e nel silenzio delle figure di legno”, in quell’ amara realtà, dove sembrerebbe che quella pace che si avverte, durante il Natale, regni solo nella finzione, ma non in Terra.

NATALE

Guardo il presepe scolpito,

dove sono i pastori appena giunti

alla povera stalla di Betlemme.

Anche i Re Magi nelle lunghe vesti

salutano il potente Re del mondo.

Pace nella finzione e nel silenzio

delle figure di legno: ecco i vecchi

del villaggio e la stella che risplende,

e l’asinello di colore azzurro.

Pace nel cuore di Cristo in eterno;

ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.

Anche con Cristo e sono venti secoli

il fratello si scaglia sul fratello.

Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino

che morirà poi in croce fra due ladri?

Tra i tanti artisti che hanno raffigurato la Natività vi propongo Sandro Botticelli con il suo dipinto realizzato nel 1501 Natività Mistica. (Quadro esposto a Londra, National Gallery)

È interessante leggere la storia che ha portato il pittore a dipingere questo capolavoro, che viene racchiuso quasi in tre rappresentazioni distinte: la parte alta del dipinto raffigurerebbe il Giudizio Universale, subito sotto la Sacra Famiglia, e infine la pace nel mondo: angeli che abbracciano uomini devoti, rassicurandoli.

Approfondimento  consigliato a questo Link.

https://www.artesvelata.it/nativita-mistica-botticelli/

 Giuseppe Ungaretti

Compose “Natale” a Napoli nel 1916. La scrisse al suo ritorno a casa dal fronte della Prima Guerra Mondiale.  La sua mente era invasa dall’atrocità della guerra, che coprivano ogni sentore di festa in lui.  In questa composizione si avverte la sua malinconia e quel dolore cupo che s’insinuava nella sua mente, il bisogno di silenzio, di un riparo sicuro, di quel caldo e rassicurante tepore di un focolare. Una sensazione che a Natale colpisce molti di noi, dove i ricordi prendono forza e spesso attorno a quel tavolo mancano le persone che più abbiamo amato. Una poesia scritta in epoche lontane ma che rappresenta molte persone durante la festività.

. NATALE

Non ho voglia

di tuffarmi

in un gomitolo

di strade

 Ho tanta

stanchezza

sulle spalle

 Lasciatemi così

come una

cosa

posata

in un

angolo

e dimenticata

 Qui

non si sente

altro

che il caldo buono

 Sto

con le quattro

capriole

 di fumo

del focolare

Passiamo alla  Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, realizzato da Caravaggio.

Caravaggio rappresenta la Sacra Famiglia in vesti  povere, rendendo realistico l’evento. Accanto a San Giuseppe i Santi Lorenzo e Francesco D’ Assisi. Una Maria malinconica che guarda il figlio con apprensione forse consapevole già della sua futura crocifissione. Anche i colori sono cupi, tra ombra e luce  esaltano la  velata drammaticità di quella nascita: il Cristo portatore di pace e di verità nel mondo, ma destinato alla sofferenza terrena per la salvezza delle genti.

Curiosità: Il valore del dipinto La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, realizzato da Caravaggio, si aggirerebbe secondo l’FBI oggi intorno ai 20 milioni di dollari. L’olio su tela è nella lista mondiale dei dieci capolavori rubati più importanti: la sua ultima apparizione certa risale all’ottobre 1969. La tela venne trafugata dall’Oratorio di San Lorenzo a. Il furto, commissionato dalla mafia siciliana.

Approfondimento consigliato al link

https://uozzart.com/2022/07/18/nativita-con-i-santi-lorenzo-e-francesco-dassisi-caravaggio/

GIANNI RODARI

Concludo con la poesia del grandissimo Gianni Rodari, “Il Magico Natale” che porta la magia della semplicità “Un vero abete, un pino di montagna, con un po’ di vento vero impigliato tra i rami” Mi fa pensare all’autenticità delle tradizioni, a quei Natali passati, poveri ma magici, dove ci voleva poco per sorridere perché la festa non era intorno a noi, ma dentro di noi.

 IL MAGICO NATALE

 S‘io fossi il mago di Natale

farei spuntare un albero di Natale

in ogni casa, in ogni appartamento

dalle piastrelle del pavimento,

ma non l’alberello finto,

di plastica, dipinto

che vendono adesso all’Upim:

un vero abete, un pino di montagna,

con un po’ di vento vero

impigliato tra i rami,

che mandi profumo di resina

in tutte le camere,

e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei

a fare magie

per tutte le vie.

Concludo con questo dipinto di Harry Bush,

L’albero di Natale, 1933  

Mi piace la doppia magia che celebra questa festività; lo sguardo di stupore della bambina nell’ ammirar un semplice, ne fastoso, alberello di Natale, e poi gli elfi, creature invisibili, che festeggiano attorno all’abete.

Spero che questo breve viaggio fra arte e poesia vi abbia affascinato. Sono sempre le emozioni a scaturire i grandi capolavori.

E il Natale, pur passando i secoli, rimane una bella emozione da condividere.

Alla prossima!

Monica Pasero