La nascita di Rimini è per molti la fondazione della città da parte dei Romani, ma è davvero così?
Rimini è per molti è la città delle grandi spiagge dei locali e dell’estate. Oggi è diventata una delle prime trenta città italiane per popolazione e nonostante questo riesce a mascherarsi ancora da piccola cittadina di provincia.
Ma quanta storia antichissima è conservata tra le proprie mura? Tanta, e ricca di aneddoti, edifici ricchi di misteri, leggende, storie.
La leggenda della nascita di Rimini e il periodo preromano
Secondo le leggende se ne sentono di tutti i colori, come che a fondarla sia stato Ercole. In realta la storia è chiara, a fondarla è stato l’antico popolo villanoviano nel IX – VI secolo a.C.
Ma possiamo andare ancora più indietro nella storia e prenderla molto lunga. Tutto ebbe inizio un milione di anni fa, quando sul Colle di Covignano nei pressi delle cosiddette «sabbie gialle», l’uomo del Paleolitico inferiore fece la sua apparizione e decise di fermarsi qui.
Ci ha lasciato qualche ricordino, come frammenti di selce scheggiata, strumento tipico dell’homo erectus. Era fragile e giovane l’homo erectus, che sfuttava la tecnica di utilizzare un pezzo di selce su un masso, che fungeva da incudine. Era definito “chopper-tools”.
Nel Neolitico, dalla fine del VI millennio a.C. con l’affiancamento dell’agricoltura alla caccia, l’uomo iniziò a formare villaggi più stabili. Questi villaggi si trovavano lungo i corsi d’acqua.
In questo periodo ingegno e creatività emersero sempre di più. In tal senso vennero prodotti utensili specializzati, si affermò la ceramica, che serviva alla conservazione dei cibi come latte, formaggio e semi.
Si sviluppò anche il senso del bello e la prima forma d’arte, con ceramiche lavorate e ornamenti creati con sassi e conchiglie.
Questi oggetti avevano anche una funzione religiosa, mitologica, magica, nei confronti della natura. L’uomo raccoglieva così le conchiglie forate usate come pendaglio, come dono del mare, da conservare con cura.
Ma non solo, venivano indossate anche piume, ossa o denti che trasmettevano all’uomo la forza e le virtù dell’animale a cui erano appartenuti.
La civiltà continuò a evolversi nel tempo fino a quando, fra il IX e il VI secolo a.a.C.si formò la bellissima e misteriosa civiltà villanoviana di Verucchio.
Un popolo particolare, per certi versi incredibile, ma anche poco conosciuto. I villanoviani possedevano tecniche moderne per la lavorazione del ferro e la coltivazione.
Inoltre, come i vicini Etruschi, avevano anche un culto della morte molto sentito, anche per via delle necropoli, vere e proprie città dei morti, distribuite a quel tempo, sui pendii della collina di Verucchio.
Una civiltà evoluta per quei tempi, ma con un legame profondo con la morte e l’aldilà dunque.
Corpi sepolti con accanto oggetti e cibo che servivano al defunto per il lungo viaggio nell’aldilà, erano una costante. Era come se il defunto dovesse partire per un viaggio interstellare, verso nuove galassie. Vicino ai corpi sono state rinvenute armi, armature, gioielli, abbigliamento e vasellame.
Oggetti ricchi per uomini ricchi, ovviamente, nche se di fronte alla morte dovremmo essere tutti uguali. Ma tant’è.
Con il popolo villanoviano, Rimini fece parte del mondo etrusco, misterioso e un pò inquietante.
La città o il nucleo precedente ad essa, fece poi parte del mondo umbro e infine di quello celtico, quando nel 390 a.C. i Galli conquistarono il territorio, mantenendone il controllo per 100 anni.
Nel III secolo a.C. si trovò nel mezzo dei conflitti tra Galli stessi e i Sanniti, fino a quando arrivarono i Romani.
Questi sono stati in realtà i primi secoli e millenni di storia per Rimini, secoli poco appariscenti rispetto ai successivi. Secoli ricchi di misteri e ancora in parte sconosciuti.
Di quei tempi poco c’è rimasto. Tutto è stato schiacciato dall’impatto dei romani, dei Malatesta, degli ultimi secoli e dei decenni contemporanei.
Galli, Sanniti, Celti, Umbri e ciò che restava di Etruschi e Villanoviani si coalizzarono per provare a fronteggiare l’avanzata dei Romani nella battaglia di Sentino (295 a. C.), ma fallirono.
I Romani nel 268 fondarono la città di Ariminum, dal nome del fiume Marecchia (Ariminus). Il toponimo di Rimini resto per sempre “la città sul Marecchia”. Questa resta per molti la nascita ufficiale di Rimini. Ma ne parleremo nel prossimo articolo.
L.D
Fonti:
Web
Rimini.com
I misteri di Rimini, Giro della città in 53 segreti di Isabella Della Vecchia e Sergio Succu