Sapevate che anche in italia avevamo dei racconti tramandati sulle sirene? Chi abiterà nei pressi ne saprà qualcosa perchè esistono vere e proprie sculture per ricordarne il mito…e così incuriosita sono andata a trovare la leggenda…
Tanto, tanto tempo fa nella città di Taranto si trasferì una novella coppia di innamorati. Lei aveva una bellezza immensa che stava ogni giorno ad aspettare suo marito, abile pescatore che stava per delle giornate intere in mare in cerca di pesce…e a volte non tornava nemmeno per dei giorni.
La ragazza stando ore e ore a contemplare alla finestra il tramonto, aspettava a lungo il ritorno del proprio amore, ma ben presto i ragazzi e gli uomini che abitavano vicino a lei non poterono far più finta di nulla…venivano letteralmente amaliati dalla sua bella carnagione, dai suoi lunghi capelli e dagli occhi costantemente lucidi.
Un giorno un uomo di nobile famiglia si fece avanti e iniziò a corteggiarla nelle lunghe giornate in cui il marito era lontano da casa. Abiti, gioielli e regali molto costosi le portava, ma essendosi sposata da poco e avendo paura che il suo nuovo marito potesse rimanerci male nel pensare solo minimamente al fatto che lei potesse tradirlo, quando lui era in mare per sostenere economicamente la famiglia, aspettò il suo ritorno e dopo baci e abbracci convenevoli, gli raccontò tutto.
Gli raccontò come fosse frustrante aspettarlo per ore e ore, gli raccontò di quell’uomo che le avanzava richieste poco consone a una donna sposata…lei raccontò tutto con buon cuore…e il ragazzo non sembrava averla presa male, anzi, da un lato la capiva e così con un sorriso le propose, l’indomani, di partire e lasciare la costa con lui.
Si svegliarono alle primissime luci dell’alba e preparato tutto il necessario la coppietta si incamminò alla barca mano nella mano. Uno strano silenzio circondava il luogo, una leggera nebbia abbracciava le strade e stradine che conducevano al molo…in giro non c’erano altri pescatori ed era alquanto strano…probabile fossero già tutti in mare.
Il ragazzo si era chiuso in uno strano silenzio e una volta raggiunti il largo, la ragazza gli si avvicinò preoccupata nel non vederlo fare niente e stare a fissare l’acqua increspata.
Lui lentamente si girò verso di lei e la sua faccia cambiò letteralmente espressione, da calma la sua espressione diventò furente, afferrò la ragazza e la spinse in mare.
“Se la tua bellezza non sarà mai solo per me, allora non lo sarà per nessun altro”.
Purtroppo lei non sapeva nuotare e annaspando nella corrente marina, iniziò a chiedere aiuto…aiuto a chi se non c’era nessuno e il buon senso del marito era scomparso…Dal mare iniziò a prodursi una notevole quantità di schiuma e la ragazza venne elevata al di sopra dell’acqua, cosa che il marito non notò essendosi allontanato in barca per lasciarla al proprio destino…Annaspando colse degli strani movimenti attorno a lei, pinne, occhi, squame, braccia…il mare non la stava portando via, il mare la stava salvando. Venne portata in una realtà incantata, e vista la sua bellezza e la capacità di respirare in acqua…venne incoronata regina da quelle strane creature che l’avevano trascinata al castello incantanto…”Skuma! Lei sarà la nostra regina”.
Il marito ogni giorno tornava in quel esatto punto dove aveva lasciato la moglie a morire, lui non era cattivo, non lo era mai stato e allora perchè reagire così? La paura di rimanere solo? La paura di non poter trovare più nessuno da amare? Eppure ecco lì, dopo aver compiuto uno degli atti più immondi. A un tratto sembrò che qualcosa avesse colpito la barca, perse l’equilibrio e finì in acqua.
ECCO. Ecco, cosa vuol dire compiere atti inumani, ecco cosa vuol dire uccidere un essere vivente, la natura ti si ritorce contro e come giustiziere…occhio per occhio, dente per dente…il ragazzo perse i sensi e non si accorse che delle braccia lo avevano stretto e lo stavano trascinando.
Le sirene chiesero udienza a Skuma che incuriosita dal brulicare di quel nuovo mondo si accorse che colui che avevano legato e bloccato a terra non era altro che il marito…
“Vi prego, vi prego…risparmiategli la vita…nonostante quello che ha fatto io sono qui…lui non merita la morte”…Dolce infinita della regina che da poco governava quel nuovo regno.
Il sole che gli picchiava sul volto lo fece svegliare e dopo aver sputato acqua sulla sabbia, ricordò tutto quello che era successo come un lontano sogno che più cerchi di ricordare, più svanisce…la moglie, la moglie non era morta…Magia…era prigioniera di quegli esseri…lui la rivoleva con se.
Si mise a cercare e un giorno incontrò una strana ragazza…aveva occhi azzurri e quando passava nella luce qualcosa risplendeva sulla sua schiena…lo colpirono molto le sue parole “Se vuoi riabbracciare il tuo più grande amore, l’unica cosa che puoi fare è cogliere il fiore bianco di corallo nel regno delle sirene.
Il giorno seguente, si procurò un’altra barca e in mezzo al mare si mise a urlare a squarciagola il nome della moglie. Skuma fuggì dal castello e raggiunse il pescatore, riabbracciandolo calorosamente. Quello che accadde fu che il lor legame si era stretto ancora di più, l’amore che provavano si era liberato da ogni blocco, poco importava il delitto d’amore che fu quasi commesso…
Loro volevano tornare insieme e riferito alla moglie le parole di quella stramba persona elaborarono un piano e lo eseguirono alla lettera.
Lui usò tutti i loro risparmi per comprare bellissimi gioielli, li mise in barca e si addentrò nel golfo di Taranto. Le sirene lasciarono incustodito il castello perché ingolosite da gemme e pietre preziose. (Pfffff sirene!)
Skuma poté così rubare il fiore di corallo e portarlo al marito e lui lo portò da quella strana ragazza che gli aveva raccontato del fiore…lei era una fata e una volta toccato l’oggetto, mostrò le sue vere sembianze e librandosi in aria pronunciò un incantesimo…Una delle più grosse tempeste di sempre si abbatterono sulla costa e il vento che non smetteva un attimo di soffiare sollevò un’enorme onda che trascinò via le sirene dal golfo di Taranto.
Skuma e il pescatore si risvegliarono, l’uno accanto all’altra, in riva al mare…
E voi che ne pensate? L’avevate mai sentita?
A-