La leggenda della Borda, la strega che reincarna la paura della nebbia.

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PIANURA PADANA: La Pianura Padana, o Padano-Veneta, più propriamente Pianura Padano-Veneto-Romagnola e meno propriamente Valle Padana (valle che si riferisce al bacino del fiume Po, dalla valle Po al suo delta), è una pianura alluvionale, una regione geografica, unitaria dal punto di vista morfologico e idrografico, situata in Europa meridionale che si estende lungo l’Italia settentrionale, compresa principalmente entro il bacino idrografico del fiume Po, comprendendo parti delle regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto comprese orientativamente nell’isoipsa dei cento metri di quota.

Tanto tempo fa la Pianura Padana non era altro che un’ammasso di paludi. Essendo inoltre sul mare questa particolare zona è piena di umidità. Fiume, acqua, pioggia, sole intenso, NEBBIA.

Una volta le paludi erano evitate e temute. L’acqua che ristagnava era devastante sulla salute delle persone. Quando vi erano malattie la cui cura era ancora sconosciuta…tutti evitavano quei luoghi infestati da animaletti in grado di attaccare l’uomo.

Immaginatevi un fitto muro di umidità e l’acqua del fiume che nasconde tra un’insenatura e l’altra fantastiche creature e le persone hanno contribuito al diffondersi di credenze e leggende…finchè non hanno eliminato le paludi e bonificato questa vasta area, dove l’unica “palude” alla lontana rimane la risaia.

Immaginatevi ora una leggenda dimenticata, un credo andato perso.

Vi sto parlando della Borda.

Perchè è normale dire a un bambino di allontanarsi dal fiume e perchè non è una bella cosa passeggiare in una giornata di nebbia vicino a un margine? Oltre che per la pericolosità e il rischio di cadere in acqua…vi potrebbe essere lo spiacevole inconveniente di incontrare un essere poco amato.

La borda è una creatura, la cui leggendarietà spaventava gli abitanti della Pianura Padana.

Una strega che appariva, secondo il credo, emergendo dalle acque della palude, bendata e dall’orribile aspetto, durante le giornate di nebbia e si narra che ogni forma umana che incontrasse venisse uccisa.

Ma questo essere era tanto orribile quanto era grande la paura per le zone paludose, stagni e canali. Un mostro che veniva nominato dagli adulti per incutere paura ai bambini e tenerli lontani dai luoghi pericolosi.
« Ninàn, ninàn, la Borda
la liga i bei babèn cun una côrda.
Cun una côrda e cun una curdella,
la liga i bei babèn pu la i asserra,
cun una côrda e cun una ligazza,
la liga i bei babèn pu la i amazza »
« Ninna nanna, la Borda
lega i bei bambini con una corda.
Con una corda e con una cordicella,
lega i bei bambini e poi li stringe,
con una corda e con un legaccio,
lega i bei bambini e poi li ammazza. »
Era o non era la trasposizione femminile dell’uomo nero?

BORDA: è un nome che proviene dal Modenese.
BOURDA: che proviene dal Bolognese.
BU’RDA: dal Ferrarese
BURDA O BURDANA: dal Reggiano.
BORDO’N: a Parma.
BORDO O BORDOEU: a Milano (dove da strega diventava un orco)
BORDO’: nel Bormiese (con un significato genericamente spregiativo)

In milanese, così come nei dialetti cremasco e bormiese, la parola borda significa nebbia, vapore condensato a terra.
Nel bergamasco aggiunge al significato di “nebbia” quello di maschera di carta pesta.

Alcuni studiosi del folklore locale riconducono l’etimologia del termine Borda alla radice “bor-” che andrebbe ricondotta a Borvo, divinità celtica che presiedeva alle acque termali e sorgive, e si ritroverebbe, in una vasta area accomunata da un’antica presenza celtica, in toponimi e termini connessi all’elemento acqueo: il fiume Bormida, località termali come Bormio, Bourbon-Lancy, Bourbon-l’Archambault, parole francesi come brouillard e brume (che significano “nebbia”) o bourbe (melma).

Ed ecco la leggenda della paura raffigurata.

E voi che ne pensate?

A-