Tu forse non sai che dopo un’ esplosione i nostri corpi cambiano forma. Le carni si mescolano con la terra, le viscere diventano cibo per le mosche, gli arti staccati dal corpo cercano di abbracciare la sabbia, ma la sabbia è solo sabbia, la morte è solo morte e l’ abbraccio è per i vivi.
Tu forse non sai che il cuore si sporca di fango se lo fai saltare fuori dal petto, che gli occhi del condannato rimangono sbarrati e persi nell’ eterno terrore di uno sparo, che essere costretti a bere onde e sale, fino a riempire i polmoni, per alcuni, è solo fine di un viaggio.
E forse non sai che le zampe di un toro si muovono ancora, mentre esce dall’arena trainato da una coppia di cavalli neri e bardati, e anche se le grida coprono il suono del suo ultimo respiro, quell’ ultimo respiro un giorno suonerà tanto forte da squarciare i margini del tempo che abbiamo perso.