I paradossi del covid, l’ho intitolato cosi. Ma non sono solo paradossi, anche ingiustizie, paure. Ho voluto immaginare un gruppo di storie inventate su ciò che può accadere ad un cittadino X in una giornata Y in questi giorni pessimi.
Storia 1 La famiglia di Mario e Serena
Mario e Serena sono genitori di Aurora, una bimba di seconda elementare. Aurora è brava a scuola, si impegna e tutto sommato vive in una famiglia tranquilla e che riesce a vivere dignitosamente. Almeno fino a marzo 2020.
Serena lavora come impiegata in uno studio associato di commercialisti, Mario è commesso in un centro commerciale. I due fanno orari che non permettono alla famiglia di stare molto assieme.
Serena al sabato e alla domenica è a casa, Mario spesso lavora la domenica, facendo i turni al negozio. Ma alla fine si fa tutto, l’importante è avere un lavoro, si diceva. O no?
Ma poi a marzo esplode l’epidemia, poi rinominata pandemia da Covid-19. Decreti in escalation, fino alla quarantena di due mesi. Immaginiamo che Serena sia sfortunata, abbia il contratto in scadenza a maggio.
Lo studio associato non se la passa benissimo e con il Covid-19 la situazione precipita. Serena perde così il lavoro.
Mario lentamente riprende a lavorare a pieni ritmi e durante l’estate, si offre di coprire i turni e concede le ferie ai colleghi, lui quest’anno, un po’ per il Covid-19, un po’ perché Serena ha perso il lavoro, non può andare in vacanza con la famiglia. Gli sarebbe servito staccare un po’, ma niente da fare.
Il negozio di Mario segue i protocolli anti covid e lavora, mentre Serena sta con Aurora e l’accompagna e va a prendere a scuola e la porta a trovare le amichette.
Arriva ottobre, i contagi tornano minacciosamente a salire, il governo ricomincia ad emanare i suoi famigerati DPCM e ricomincianoo le chiusure.
Serena ha un colloquio di lavoro interessante dopo 5 mesi, ma proprio quella mattina Aurora dice che si sente poco bene. Ha 37 di febbre, Serena va al colloquio, Mario deve coprire l’orario del negozio, oggi poi passa l’ispettore di zona dell’azienda franchiser, non può mancare.
Ma si dai, in fondo Aurora sta bene, sorride e sembra pimpante. Decide di portarla a scuola, non può rischiare di finire in cattiva luce con l’ispettore, e se poi perde il lavoro? Speriamo che vada bene il colloquio di Serena, pensava.
Arrivati a scuola, nessuno misura la febbre ad Aurora, che entra in classe con le compagnee i compagni.
Il giorno dopo Aurora ha 38, 3 giorni dopo un suo compagno ha la febbre. I suoi genitori allarmati gli fanno il tampone: positivo. La classe va in quarantena, niente più scuola. Serena passa il colloquio, ma viene messa in quarantena, come Mario, perche Aurora risulta positiva al virus.
Serena non viene assunta, Mario viene accusato dal datore di lavoro e dai genitori dei compagni di Aurora, di non aver avvisato e utilizzato i protocolli.
Quante cose sbagliate ci sono nella vita di questa famiglia ora? Dipendono tutte da un comportamento scorretto dei due genitori?
Pensate che in centinaia di migliaia sono in situazioni simili.
La domanda è: È colpa del governo che non tutela? Dei due genitori che han mandato a scuola Aurora? Della scuola che non misura la temperatura?
O forse è il sistema economico e sociale così come concepito prima del Covid-19 che non regge più e non reggeva più da almeno 10 o 15 anni e il virus ha solo messo a nudo la sua fragilità?
Ai posteri.
Fine storia 1.
Ps. La storia è completamente inventata e non ha alcun riferimento a persone o cose realmente esistenti