Non si è mai fermata la nostra passione per i rimedi naturali e la fitoterapia.
La fitoterapia è una scienza che accompagna l’uomo da millenni e che nasconde tante piacevoli sorprese.
Il potere curativo di piante ed erbe lo abbiamo già visto e trattato qui nella sezione benessere in tanto articoli, oggi la protagonista è l’Erba di San Pietro.
È il nome volgare Chrysanthemum balsamita della famiglia delle Asteracee.
Questa pianta è perenne, rizomatosa, con fusti alti 60 – 120 cm. I suoi fiori sono color giallo oro, riuniti in capolini in cima ai fusti.
Proprietà
Questa pianta ha proprietà toniche, favorisce la secrezione biliare. In pratica si rivela molto utile nelle affezioni croniche della cistifellea.
Finita qui? Macché, è noto che questa pianta abbia anche proprietà sedative, antispasmodiche, carminative, emmenagoghe, diuretiche. Sono le foglie in questi casi ad essere utilizzate.
Dove si trova?
Si tratta di una pianta presente in alcune provincie italiane più che in altre, ma in generale si può dire che non abbia una grossa diffusione in Italia.
Quest’arbusto è originario del Caucaso e dell’Asia Occidentale ed è stato introdotto nel Regno Unito nel XVI secolo e poi in America. In alcune zone è conosciuta anche come erba amara o erba della Bibbia.
Uso in cucina
Uno degli usi più noti di questa pianta si ha nelle frittate. Vengono aggiunte alcune foglie di questa pianta per fornire un sapore e un tocco particolare.
Le sue foglie sono utilizzate in generale per aromatizzare le pietanze e per preparare tè e infusi.
I petali dei fiori invece, vengono sono usati per la preparare marmellate e conserve.
Inoltre il suo distillato viene usato come essenza dai produttori di profumi.
Frittata di erba pera e altre ricette sfiziose
Carina e gustosa la ricetta a base di Frittata con erba pera. Basta tritare una manciata di germogli di luppolo ed una di punte di giovane ortica, poi aggiungere una foglia di Erba di San Pietro. Infine sbattere con uova e salare il tutto per friggete in olio molto caldo.
Un altra Frittata alle erbe prevede un mix di varie erbe commestibili: grespino spinoso con Sonchus asper, Plantago media, Barbarea vulgaris, Lapsana communis, Knautia arvensis, Papaver rhoeas, Balsamita major.
Come si fa? Si puliscono due rosette basali ( foglie alla base disposte a raggiera) primaverili di grespino spinoso, due di piantaggine, una di erba di Santa Barbara, una di spinacio selvatico, una di vedovella campestre, una di papavero, una foglia di erba di San Pietro. Si trita il tutto, si aggiungono le uova con un po’ di prezzemolo, si sala il tutto e si fa cuocere in olio ben caldo.
Curiosità sull’erba di San Pietro
Questa pianta fu, in antichità la prediletta da Carlo Magno, le sue foglie hanno un gusto amaro ed emanano un odore simile all’eucalipto e alla menta.
È un erba stagionale la cui fioritura è caratteristica della stagione estiva. Le foglie della pianta vengono raccolte preferibilmente prima della fioritura.
Le sue proprietà antispasmodiche, carminative (limita la formazione e il ristagno di gas a livello gastro-intestinale, favorendone l’espulsione dallo stomaco e dall’intestino), diuretiche ed emmenagoghe ( facilita o aumenta il flusso mestruale) l’hanno resa molto ambita già nei tempi antichi.
In passato l’erba di San Pietro veniva usata anche nel trattamento della dissenteria, dei disturbi del fegato, del raffreddore e della febbre. A livello topico viene tuttora sfruttata per trattare lividi, ulcere, vesciche, croste, pruriti, problemi ai tendini, ustioni, scabbia e fuoco di Sant’Antonio. In generale tutti gli stati infiammatori della cute.
Specifichiamo ad onor del vero che tutti questi usi non sono però supportati da prove scientifiche sufficienti a dimostrarne l’efficacia. Tuttavia vi sono riscontri derivanti dall’esperienza di un uso tradizionale millenario.
Queste informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.
A presto con altre curiosità botaniche e fitoterapiche.
Loscrivodame sez. Benessere
Fonti:
- Humanitas.care it
- Ruccardo Luciano Carlo Gatti “Erbe spontanee commestibili”
Foto Elena Chesta