“Come stelle”
di Maria Rosa Oneto
Come stelle cadute ad agosto
raccogliamo sogni del tempo perduto.
Ghirlande d’oro cingono la testa.
Scintille d’amore sul cuore sfinito.
Siamo palpiti nell’arsura agostana,
preda della sabbia e di reti di mare.
Fra onde maestose, solinghe
usurpiamo cenere d’argento,
briciole d’Infinito
che Dio Stesso ha dipinto.
Mormorii di un Cielo chiaro,
sfavillante di pace,
di un pulsare etereo, raffinato.
Specchio iridescente
ove l’umano dolore deterge e si placa.
Come stelle smarrite nelle notti d’afa
accettiamo il silenzio di un cigno morente.
Ad ali distese: il soffio del maestrale.
Vago sulle sponde del Creato
alla ricerca di me stessa
e di una balconata senza inferriate.