Castiglione di Sicilia

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L’italia è una miniera di borghi e paesi speciali, spesso poco conosciuti e non valorizzati a dovere. Farli conoscere ad uno ad uno, dal centro a nord a sud è una missione per Loscrivodame e @Ladolcevitaly.

Oggi ci spostiamo in Sicilia, in provincia di Catania e incontriamo un paese che non raggiunge i 4.000 abitanti, parliamo di Castiglione di Sicilia. Il comune è situato nella Valle dell’Alcantara, ed è noto per i lavori a ricamo delle massaie del paese, ma non solo.

Castiglione si trova su di una collina situata sul versante nord dell’Etna, nel mezzo della Valle che il fiume Alcantara solca tra Randazzo e Taormina. Il paese è uno dei comuni del Parco dell’Etna e del Parco fluviale dell’Alcantara ed è distante 50 km da Catania e 60 km da Messina. 

Il nome Castiglione è di origine latina e deriva da Castrum Leonis (tradotto Castello del Leone), un poderoso castello che si trova tutt’oggi nella parte alta del paese.

Tutto ebbe inizio nel 496 a.C., anno in cui alcuni abitanti di Naxos si rifugiarono qui, dopo che la loro città era stata distrutta. Ubicato sopra una collina situata sul versante nord dell’Etna, in mezzo alla Valle del fiume Alcantara, Castiglione o Castigghiuni (in siciliano). In realtà il paese affonda le prime origini nell’età del bronzo. In quei secoli giunsero i Greci in Sicilia (nel 750 a.c. circa), che risalendo proprio questa valle, si ritrovarono di fronte il villaggio dei castiglionesi: Castel Leone.

Qui vi costruirono la rocca, scavata all’interno della roccia, il Castello di Lauria (nome dell’ultimo feudatario che occupò la città). un punto d’avvistamento fortificato che domina e controlla l’unica via d’accesso dell’entroterra siciliano. 

Un punto strategico, un luogo di storia che nei secoli ha visto succedersi dominazioni di ogni provenienza. Castiglione raggiunse il suo massimo splendore nel Duecento,  sotto la dominazione normanna, quando furono costruite le mura e il Cannizzo (U’ Cannizzo), una torre di vedetta posta ad una delle estremità del borgo, che si narra sia stata in passato spaccata in due da un fulmine.

Ancora oggi, posta al di sopra di grotte di arenaria dinnanzi al borgo, la torre domina tutta la valle dell’Alcantara. La rocca e il Cannizzo non sono però gli unici elementi architettonici degni di nota a Castiglione. 

Se passate a Castiglione date un’occhiata anche alla Chiesa di Santa Domenica,, probabilmente la più importante cuba bizantina siciliana (VII sec. circa).

Il vero fascino di Castiglione sta nelle varie culture che si sono avvicendate nel dominio di questo borgo tra cui greci, normanni, romani, bizsntini, arabi, svevi. Tutte queste culture si riflettono ancora oggi nelle tradizioni locali, che non mancano di affascinare chi ha la fortuna di passare di qui.

Proprio per queste culture che si sono avvicendate e convivono a Castiglione, si svolgono numerose sagre e feste locali che animano il borgo e tutta la valle. Una di queste ad esempio è la Festa della Madonna della Catena, che si celebra la prima domenica di maggio.

Attorno al 10 agosto si svolge la tradizionale sagra gastronomica con degustazione dei prodotti tipici locali, tra cui ne spiccano alcuni come il Nerello Mascalese e il Carricante, vini unici al mondo.

La storia

Ma da dove nasce Castiglione? Qual’è la sua vera storia?

Prima dell’arrivo dei greci, giunti in Sicilia nel 750 a.C. e della fondazione di Naxos, l’intera isola era abitata da popoli Siculi o Sicani. Questi avevano una civiltà ben impostata e progredita, vivevano in villaggi organizzati, conoscevano la ceramica, veneravano e seppellivano i cadaveri.

Ma prima? Alcuni scavi archeologici in contrada San Nicola, sul fiume Alcantara, così come numerosi altri rinvenimenti, come tombe e fortini, dimostrano che l’intera valle era densamente popolata nel neolitico e nell’età del bronzo.

Molte grotte scavate nell’arenaria erano di fatto abitazioni o tombe, come quelle di contrada Pietra Pizzicata, in cui è ancora visibile un villaggio preistorico abitato dagli antichi abitanti di Castiglione, che si spostarono sul colle dell’odierno paese, per difendersi da altri popoli, fondando un nuovo villaggio.

Poi nel 710 a.C. i Greci risalirono il fiume Akesine e si accamparono in contrada Tirone, per poi puntare al villaggio dei Castiglionesi, che occuparono come fortezza. Successivamente, in epoca romana, la città fù occupata ai piedi del colle come accampamento, per poi essere occupata dai Greci-Bizantini e dagli Arabi.

In età medioevale Castel Leone arrivò al suo massimo splendore, dopo la cacciata degli Arabi da parte dei Normanni. Furono edificate le mura e il Cannizzo, una torre di vedetta situata all’estremità della città e il castello di Ruggiero di Lauria.

Di fatti, nel 1233 la città fu nominata da Federico II “Città Animosa”, e Castel Leone divenne residenza estiva. Nel 1282 durante i Vespri Siciliani, Castel Leone passò all’ammiraglio Ruggero di Lauria, sostenitore di Pietro d’Aragona, per poi passare a Giacomo d’Aragona.

Nel 1297 Federico III d’Aragona assediò da Francavilla a sud e da contrada Sciambro a nord-ovest Castiglione. Dopo un po’ gli assediati si arresero e Federico entrò trionfante dalla porta del Re.

Per alcuni anni i due si contesero ancora Castiglione, come dopo due anni quando Ruggero si impossessò di nuovo della città, anche se per poco tempo perché Federico mentre andava a Randazzo venne a sapere che la rocca era indifesa e assediò Castiglione da piana di Cerro e la conquistò.

Tuttavia con la declina potenza del Lauria decadde l’importanza di Castel Leone che venne assegnato come feudo a Giovanni, duca di Randazzo, e venne ribattezzata Castiglione.

Dal 1600 al 1900 la città visse un periodo buio, fatto di numerose carestie mentre nel 1636 si fondò il Peculio, un’istituzione che permetteva di comprare il frumento che sarebbe stato venduto nei momenti di crisi.

In questo periodo sono nati anche diversi ordini monastici come gli Agostiniani. che qui fondarono il monastero nell’anno Mille; i Carmelitani che costruirono l’oratorio tutt’ora esistente; i Cassinesi e le Benedettine che gestivano un orfanotrofio.

Castiglione in epoca moderna, ha vissuto, come molti altri borghi italiani, le due guerre in modo molto intenso.  Il paese versò sangue durante la prima guerra mondiale e anche nella seconda, dove un reparto tedesco con un cingolato uccise 16 civili e saccheggiò molte abitazioni.

Da segnalare un periodo di breve rinascita di Castiglione che negli anni ottanta ha avuto un periodo di sviluppo, nato da un evento importante chiamato Akesineide, che ha avuto il merito di portare diverse autorità importanti nel paese, portandolo alla ribalta a livello internazionale.

Tuttavia il periodo d’oro è durato solo fino al 1987, poi ha avuto inizio un periodo di declino che ancora oggi persiste.

“Castiglione di Sicilia is resting on a hill on the north side of Etna (Sicily), in the middle of the valley that the river Alcantara digs between Randazzo and Taormina.
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The first, significant traces of urbanisation, are in a document of Ruggero I (Roger I), who named the town “Castrileonis”, i.e. Great Castle in 1092.
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The heart of this town is the square Lauria. On this beautiful central square paved with lava stone, just where the ancients piled up the Peculio (wealth) for the maintenance of citizenship in times of shortage, now stands the understated Town Hall.”

Ad ogni.modo, approfondendo il tema di Castiglione, lo si può definire uno dei borghi più belli d’Italia. Il Parco dell’Etna e il Parco fluviale dell’Alcantara fanno da contorno a quello che, già di per se è un borgo ricco di attrattive.

Partendo dalla rocca, punto d’avvistamento fortificato pensato dai Greci 2400 anni fa a controllo dell’unica via d’accesso per l’interno della Sicilia, passando per i romani che migliorarono la viabilità ed edificarono i ponti, non dimenticandoci.gli Arabi, che rivoluzionarono i sistemi d’irrigazione, fino ai Normanni e Svevi, che trasformarono Castiglione di Sicilia in una città regia. Castiglione è proprio sorta passo dopo passo nei secoli, grazie al differente apporto dei vari dominatori.

Castiglione oggi

Conosciuta come “Città del Vino”, essendo tappa del suggestivo itinerario Strada del Vino dell’Etna, possiede un bel centro storico in cui perdersi tra vicoli molto scenografici.

Interessante piazza Lauria, che è la piazza principale, in cui è situato il Municipio di inizio 900. Questo si trova dove sorgeva l’antico Peculio di cui scrivevamo sopra e che permetteva ai cittadini di superare indenni le peggiori carestie. Le chiese come Sant’Antonio con la sua facciata in stile barocco, San Pietro del 1105, di cui rimangono l’abside e il torrione; San Marco che nasconde il castidduzzu, fortificazione bizantina.

Ma tra gli edifici religiosi il più importante è sicuramente la Basilica Madonna di Catena, del 1655, con una facciata barocca e una grande scalinata, che custodisce all’interno la statua della Madonna di Catena, realizzata  in marmo di carrara e probabilmente costruita da uno degli allievi di Michelangelo. Infine, su una rupe, il Castello di Ruggero Lauria del XII secolo, oltre al cannizzu, il torrione di cui si parlava sopra.

Castiglione è città del vino, ma è anche un luogo di grandi tradizioni culinarie. I piatti del posto sono molto interessanti e di grande tradizioni. Tra le specialità spiccano i “tagghiarini” alle ostriche e il coniglio selvatico, ma anche gli insaccati, i formaggi e le conserve sono fi ottima fattura. Sicuramente quella di Castiglione è una cucina derivante da una tradizione popolare antica e sapiente.

Le Gole dell’Alcantara

Le Gole dell’Alcantara sono un vero e proprio monumento naturale e si intravedono dai belvedere dietro il Castello, ma bisogna scendere a valle per ammirarle. Le gole affascinanti e pescose di trote, contribuiscono a rendere Castiglione un luogo adatto oltre che ad una visita, ad una vacanza a misura d’uomo. Un luogo in cui sorseggiare il vino locale, conosciuto per la sua forza e tale da attrarre sempre più eno-turisti, sedotti dagli aromi dei vini DOC come il nerello mascalese, il nerello cappuccio, il cataratto, il carricante e il nero d’Avola.

Qui si trova una superficie adibita a vigneto sul terreno lavico castiglionese è di oltre 750 ettari con 450 aziende vitivinicole di modeste dimensioni, e 5 case vinicole che si occupano di organizzare visite ai palmenti dove l’uva viene depositata in attesa della torchiatura.

Non è un caso che Castiglione sia stata individuata come sede dell’Enoteca Regionale per la Sicilia Orientale, attraverso un’iniziativa che si presenta come una ulteriore opportunità di sviluppo delle “Strade del Vino” di cui la città medievale in provincia di Catania è una tappa fondamentale.

Ma a Castiglione sono note anche le nocciole, anche queste produzioni tipiche del territorio, molto ricercate dall’industria dolciaria.

La parte più caratteristica della città è senza dubbio il Borgo Medievale con i suoi caratteristici vicoli e palazzi nobiliari, che merita una visita.

Il paese è davvero grazioso e ricco di sorprese e la vicinanza dell’Etna lo rende anche meta di escursionisti che si recano qui, sul versante Nord del vulcano, lungo la strada statale 120 dell’Etna e delle Madonie (SS 120), nota come la strada dei quattro parchi, dato che attraversa il parco delle Madonie, il parco dei Nebrodi, il parco fluviale dell’Alcantara e il parco dell’Etna.

L’Etna, ma anche Iddu, la Montagna, Mongibello o Mungibeddu in siciliano, rende questi luoghi unici, anche dal punto di vista naturale.

Davvero consigliata una visita non solo a Castiglione, ma a tutta l’area limitrofa.

Fede