La chiamano “vecchia Europa” e un motivo c’è. Nel nostro continente c’è tanta storia, cultura, ci sono tanti luoghi e ricchezze da scoprire.
Alcuni sono anche poco conosciuti e non hanno il riconoscimento di altri. Tra questi il castello di Moszna, che si trova in Alta Slesia, in Polonia, nel Voivodato di Opole. È un castello di grande valore storico.Dal 1866 fino al 1945 è stato residenza della famiglia Tielee-Winckler, magnati industriali locali. Oggi si può visitare ed è circondato dal parco di Dwustuhektarowy ( provate a pronunciarlo se ci riuscite).
I castelli mi hanno sempre affascinato con la loro bellezza un po’ tetra un po’ bizzarra. Questo in particolare, viene edificato nel XVII secolo; la parte barocca centrale bruciò a fine ‘800 ma venne ricostruita com’era. Qui gli stili si mescolano, visto che la parte più orientale era in stile Neo-gotico, mentre la Ovest fu concepita nei primi ‘900 in stile neo -rinascimentale.
Attorno ecco il parco, ricco di rari rododendri e ben curato. Le traversie vissute dal castello durante il ‘900 lo hanno impoverito. Prima Franz Tielee-hr Wiencklera lo dispose a residenza di caccia, poi la famiglia lasciò il castello nel 1945.
Durante la seconda guerra l’edificio si è salvato dalle bombe, sfuggendo alla distruzione, che però arrivò comunque dopo, nel primo periodo sovietico, quando venne devastato e subì furti di dipinti e sculture.
Oggi al castello si tengono feste legate alla fioritura, come l’annuale festa della delle azalee, in maggio e giugno, con musica popolare e di compositori polacchi e tedeschi. In altri periodi si tengono mostre di pittura e manifestazioni all’aperto o all’interno del castello.

I membri del Tielee-Winckler sono qui sepolti. Prima vennero posti nella cripta della cappella del castello, poi furono spostati nel cimitero privato in esterno. Il castello ha ben 365 camere e 99 torri e pinnacoli, mentre il parco è di ben 200 ettari, questi numeri danno idea della magnificenza di questo bel luogo.
Il castello da idea di verticalismo con le sue torri e si presenta molto eclettico come si diceva, grazie alla varietà di stili, che ricoprono gli 8 mila mq. di superficie.
Dopo il 1945 il castello subì un periodo di devastazione con saccheggi e distruzioni ad opera dell’Armata rossa. Nel 1972 divenne la sede dell’allora Sanatorium, poi casa di cura; poi so i subentrate altre funzioni. Oggi è di proprietà privata.
Chi ha avuto la fortuna di vederlo, racconta di essere stato folgorato dalla maestosità fiabesca e dalle linee austere e slanciate di questa struttura. Può ricordare alla prima occhiata un castello inglese, ma iniziando poi a notare i particolari si scopre una varietà di stili inaspettati, dovuti alla successione di varie famiglie che hanno messo del loro nella trasformazione di questo gioiello.
La suddivisione in tre sezioni si nota particolarmente, ma ciò nonostante è incredibile l’armonia che il castello riesce comunque a trasmettere.
Non a caso poi questo viene chiamato il castello delle 99 torri e la sua costruzione nasconde misteri e leggende.
Si parte dal XIV secolo, quando la famiglia Moschin si stabilì qui in un luogo al tempo sconosciuto, con un obbiettivo ben preciso: Trasformare il luogo in una tappa per l’Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone. Proprio la leggenda locale afferma che la struttura fosse in precedenza un monastero gestito dall’Ordine dei Cavalieri. Il periodo però durò ben poco e il castello passò alla famiglia Von Skall, che acquistò la residenza nel 1679 e inizio a concepire il castello odierno.
Una volta morto l’ultimo membro della famiglia, la struttura passò a George Wilhelm von Reisewitz, Grande Maresciallo alla corte di Federico il Grande, che iniziò un’opera di ammodernamento che di fatto cancellò quasi del tutto le tracce dei cavalieri dando luogo al nocciolo del castello, in stile barocco.
Ma anche questa famiglia andò in rovina, e così iniziarono a succedersi diverse famiglie, una dopo l’altra legare soe6sso da parentele più o meno lontane. Tra i vari proprietari si distinse Franz Hubert, che ebbe un ruolo chiave nella crescita del maestoso edificio.
Tuttavia il pauroso incendio di fine ‘800 mise gravemente in pericolo tutta la sua opera. Ma egli non mollò e restaurò il castello dopo l’incendio, allargandolo pure con una nuova area di stampo gotico vittoriano di moda a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Poi prima dello scoppio del primo conflitto mondiale ecco nascere la terza sezione in stile neo-rinascimentale, su richiesta di un ospite speciale, Guglielmo II, ultimo imperatore di Prussia.
Oggi, nonostante le razzie dell’Armata rossa il castello è riuscito a mantenere il volto lasciato da Franz Hubert.
Se capitate in quest’area d’Europa, questo castello è consigliato….un concentrato di pura bellezza architettonica immerso nella natura mitteleuropea.
L.D.