Oggi andiamo a scovare un altro must di fitoterapia, ovvero l’Angelica, un altra pianta o erba con grandi proprietà curative paragonabili a zenzero e ortica. Angelica deriva dal greco e significa angelo annunciatore o erba venuta dal cielo. Appartenente alla famiglia delle Ombrellifere (Apiaceae), è chiamata anche Radice dello S.Santo o Erba Degli Angeli. Utilizzata dai romani assieme ad altre erbe per fare il bucato e per profumare le abitazioni, fu molto utilizzata nel Medioevo. Addirittura assieme all’aceto veniva usata per allontanare la peste (ovviamente si trattava di una suggestione), ciò che invece è certo è che fosse utilizzato dalle badesse dei monasteri in chiave antipiretica. Curioso anche il fatto che i frati Benedettini lo utilizzarono per creare lo Chartreuse, famoso liquore. Nel Rinascimento il suo utilizzo non calò, anzi fu’ utilizzata di li in poi per svariati motivi, come rimedio anti-difterico e per la rabbia, come coadiuvante nella cura di bronchiti e forme gravi di tubercolosi, come diuretico, contro il meteorismo, per l’emicrania e come stimolante del sistema linfatico. Considerato poi portafortuna per chi è in cerca d’amore lo si utilizzava come afrodisiaco e rimedio di impotenza e infertilità.
Tutt’oggi è componente essenziale e prevalente dell’acqua delle carmelitane in passato molto utilizzata nei disturbi del sonno e come rimedio erboristico, viene utilizzato come aroma in pasticceria, distilleria e nel nord Europa veniva mischiato alla farina in periodi di povertà per rendere il pane più nutriente ed è inserita persino in diverse ricette per dare il suo inconfondibile aroma. Di fatto si tratta di una pianta erbacea perenne o biennale con steli cavi che possono raggiungere due metri di altezza,mentre le foglie sono di un verde luminoso e lunghe fino a mezzo metro, con fiori piccoli tra il verde pallido e il giallo limone. La fioritura è a tarda estate ed il profumo ricorda vagamente l’anice. La sua origine è l’Europa Settentrionale e l’Asia e la si trova lungo le coste,sulle rive dei fiumi e nei prati umidi di montagna. In Italia, in particolare la si può trovare solo in alcuni prati di Alpi e Appennini. In realtà sembra che a seconda della provenienza ci siano proprietà leggermente differenti dell’Angelica anche se di fatto non è provato.
Proprietà e composizione
L’Angelica Arcangelica è assai ricca di cumarine, flavoniodi, tannini, acidi caffeici, sostanze resinose, olii essenziali ricchi di monoterpeni, limonene e altre sostanze che rendono quest’olio utile all’organismo. Sembra che la qualità cresca per le piante che crescono ad altezze elevate. Quella Cinese e Giapponese sembrano avere composizioni simili a quella Arcangelica. Ma sono le Cumarine o furanocumarine a fornire a questa pianta le qualità in ambito terapeutico.Le proprietà sono diverse, a partire dalla proprietà analgesica, tanto che studi effettuati sulla qualità giapponese e cinese ha dimostrato un effetto doppio rispetto all’aspirina e avendo anche un’azione miorilassante viene spesso impiegata per i mal di testa e dolori mestruali. Un altra proprietà è in campo cardio-vascolare, dove pur non essendo una delle prime opzioni anche in campo fitoterapico, ha comunque un effetto ipotensivo come vasodilatatrice mediata da un’iterazione coi canali del calcio. Inoltre ha anche funzione antiartmica. L’Angelica ha anche funzione antispasmodica utile a livello intestinale, dell’utero e anche in chiave antiasmatica a livello bronchiale. Ma non è finita qui, l’Angelica si è da tempo dimostrata utile in chiave antiallergica attraverso l’inibizione della produzione di anticorpi antiallergici Ige e stimolando la produzione di interferone il che spiega il recente utilizzo come coadiuvante delle nuove terapie antitumorali. Interessante anche la funzione antibatterica soprattutto per le varietà ricche di olio essenziale. Infine l’attività forse più nota, ovvero quella fitoestrogenica che ne giustifica l’utilizzo in situazioni di amenorrea e menopausa con una funzione di equilibratore di estrogeni.
Uso
Si può assumere come infuso attraverso 2-4 g di radici in 150 ml di acqua bollente che viene filtrata dopo 10 minuti e bevuta in una tazza di infuso tiepido mezz’ora prima dei pasti o anche dopo i pasti in funzione digestivo-rilassante. Non manca ovviamente la tintura madre (40 gocce per 3 volte al giorno) anche a secco o il decotto (5gr per 100ml)
Ci sono poi altri utilizzi, interessante è il liquore casalingo che si può ottenere mettendo a macerare in mezzo litro di alcool puro mezzo grammo di radice di Angelica insieme a 3 o 4 mandorle amare e durante le tre settimane successive il contenuto della bottiglia va agitato più volte al giorno. Si sciolgono poi in mezzo litro d’acqua 250 grammi di zucchero, si fa bollire lo sciroppo per cinque minuti e una volta freddo lo si unisce all’infuso di Angelica.
Un altro utilizzo noto è l’infuso di semi di Angelica è utilizzato per decongestionare gli occhi attraverso impacchi mentre l’olio di semi è utilizzato per produrre dentifrici e saponi.
Anche in questo caso abbiamo scoperto come da una semplice pianta diffusa si possano avere tante fuunzioni positive per il nostro organismo
appuntamento alla prossima magia della natura..