Per la rubrica benessere oggi trattiamo l’Agave. La denominazione meno moderna è di Linneo, ma già prima di questa denominazione in giro per il mondo erano stati dati nomi a questa specie: mezcal, di origine indoamericana, ed ancora utilizzato nel Messico nord occidentale; maguey, usato nel Messico centrale, un nome proveniente dalle Antille e successivamente importato dai conquistadores in Messico; metl, di origine Nahuatl, usato nel Messico centrale.
La pianta ha dimensioni variabili a seconda della specie. Si va da circa 20 cm fino a 5-6 metri in ampiezza e da 15 cm a 2,50 metri in altezza.
Le foglie sono carnose e si formano attorno a un breve fusto centrale da cui si distaccano con la crescita. Le radici hanno una conformazione fascicolata, sono filamentose con uno spessore massimo circa 2,5 mm e di vara profondità. La pianta fiorisce quando raggiunge la maturità all’età di 10-50 anni, dopodiché generalmente muore.
L’origine della pianta è nella parte meridionale del Nord America e settentrionale del Centro America oltre che nei Caraibi. A partire dal XVIII secolo furono esportate in Europa, per motivi di studio e come piante ornamentali e successivamente furono esportate per le loro capacità produttive. Oggi la troviamo in tutto il Mediterraneo, Africa, Asia soprattutto a scopo decorativo, ma non solo.
Le foglie d’Agave sono carnose e fibrose, dotate quasi sempre di una spina apicale.Le migliori condizioni ambientali per la coltivazione della pianta si trovano nell’area di Jalisco, vicino a Tequila.
L’agave è piantata in territori ampi, dove i contadini la curano per anni. Dopo i primi tre anni, le cime delle foglie vengono tagliate per accellerare la crescita e farla così maturare in 8 – 11 anni. Dopo questo tempo la pianta è pronta per poter ricavare il miglior succo d’agave.
Proprietà
Vecchi studi hanno dimostrato che il carboidrato principale dell’agave, l’inulina, abbassa il colesterolo. Sarebbe anche utile per decrementare l’incidenza di malattie cancerogene, favorirebbe la sazietà, facilitando l’apparato gastrointestinale e ripristinando la flora batterica e apportando benefici al sistema immunitario.
Un altro vantaggio dell’Agave è di avere un indice glicemico basso che la rende adatta al diabete come dolcificante.
L’Agave è utile contro l’osteoporosi essendo ricca di sali minerali e oligoelementi quali ferro, magnesio, calcio. Diverse proprietà sono comunque note da secoli, tanto che le popolazioni della zona la chiamavano Albero delle Meraviglie.
Proprietà dello sciroppo d’agave
Discorso a parte merita il succo d’agave che svolge un’azione remineralizzante. Il succo contiene una grande quantità di calcio, magnesio, potassio e ferro. Inoltre nonostante sia composto per una buona parte da fruttosio, possiede un indice glicemico più basso di altri zuccheri, nonché del miele stesso.
Questo significa che la velocità con cui lo sciroppo d’agave ingerito va ad aumentare il livello di glucosio risulta essere la più bassa tra i dolcificanti naturali, dopo la stevia.
Dal punto di vista commerciale però, il nettare di agave è ripartito in percentuale fra fruttosio e glucosio, con percentuali variabili a seconda del produttore
Uso
L’Agave in passato era utilizzata come alimento quotidiano. La si assumeva sottoforma di sciroppo dolcificante, ma anche come ingrediente per la preparazione di piatti tipici. Persino come foraggio per gli animali aveva un suo utilizzo.
Interessanti le bevande come l’ “aguamiel” e il pulque, che si ricavano dalla pianta attraverso un processo di fermentazione.
Distillata, l’agave prende il nome di mescal o tequila. La polpa e utile per curare fastidi o ferite della pelle e come sapone naturale. La si sfrutta anche per trattare disturbi digestivi, ittero, epatite o malattie infettive.
Lo sciroppo dolcificante o succo d’agave è forse l’utilizzo più noto, lo si ricava dalla linfa dell’agave blu, della famiglia delle Agavaceae. Si tratta di una pianta carnosa e gelatinosa che si trova nel deserto del Messico.
Curiosità
La pianta di Agave dunque è apprezzata per la sua bellezza come pianta ornamentale ma ha tanti altri usi.
L’uomo utilizza l’Agave da migliaia di anni.Questa pianta ha costituito una componente importante nella vita delle civiltà mesoamericane.
John Gilton che percorse l’America centrale (1568-72) ne rimase colpito e relaziono’ i metodi di coltivazione di questa straordinaria pianta. Successivamente fu il gesuita Josè de Acosta a chiamare l’agave “l’albero delle meraviglie”. Sono 9.000 anni che l’uomo si ciba di Agave. In bassa California gli indiani Cochini se ne cibavano regolarmente. I contadini la sfruttano da sempre per il foraggio dei bovini. In seguito furono gli europei a distillare il succo della pianta per ricavarne la Tequila e il Mescal.
Ma non e finita qui. Le fibre ricavate dalle foglie di numerose specie sono utilizzate per corde, reti, coperte, tappeti, borse, accessori, abiti e altri oggetti di uso quotidiano. Le fibre di agave presero il nome di sisal dalla città di Sisal nello Yucatan, dal cui porto partivano le navi cariche per l’esportazione. Oggi si deve soprattutto a questo la diffusione dell’Agave nel resto del globo.
La specie maggiormente usata per le fibre al tempo prese il nome di Agave sisalana. Il prodotto aveva importanza economica e strategica e a metà del XIX secolo il Messico pose un embargo nell’esportazione della specie. Ma ormai alcuni esemplari erano già stati esportati in Florida e in Africa Orientale.Successivamente per la produzione su larga scala di fibre furono selezionate anche altre specie e si diffusero ovunque. L’importanza strategica è diminuita solo con l’ingresso delle fibre sintetiche sul mercato.
Infine la pianta e usata anche come recinzioni di terreni agricoli mentre I fusti delle maggiori infiorescenze vengono utilizzati come canne da pesca o pali.
Una pianta incredibile. Ha un’infinità di utilizzi oltre a quello fitoterapico. Un vero regalo della natura.