@Ladolcevitaly oggi presenta Linosa, antico rufugio per coloro che solcavano il Mare nostrum.
Si tratta di un’isola posta nel cuore del Mediterraneo, tra Sicilia e Tunisia.
È risaputo che i Romani la utilizzassero durante le guerre puniche come base d’appoggio, come ancora si vede dalle 150 cisterne costruite per raccogliere l’acqua piovana.
Proprio nei dintorni marini di Linosa sono inabissate sui fondali del mare, parecchie navi dell’epoca, naufragate nei secoli o nei millenni.
Alle dominazioni cartaginese e romana, seguirono quella arabo-saracena, quella normanna, quella angioina e quella aragonese.
Poi ci fu l’abbandono e Linosa rimase disabitata tanto da rimanere per parecchio un porto di fortuna della pirateria che scorrazzava nel mediterraneo.
Linosa è citata dal greco Strabone e in seguito da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia come Aethusa e Algusa in greco.
Nei secoli successivi Lenusa appare nel XVI secolo per opera di Tommaso Fazello. Il nome definitivo Linosa invece nasce nel 1845 usato dal cavaliere Bernardo Maria Sanvinsente.
Un episodio avvenne nel 1555 quando una parte della flotta di Carlo V, mentre rientrava dalla vittoria in Tunisia contro i turchi, venne sorpresa da una forte tempesta. Alcune navi naufragarono proprio qui sugli scogli di Linosa.
La famiglia dei Tomasi ricevette in donò dalla corona di Spagna nel 1630 il dominio su Linosa.
Nel 1776 uno dei principi Tomasi consigliò al re di Napoli di vendere le isole agli inglesi, molto interessati al luogo ritenuto strategico. Il re rifiutò e comprò lui stesso l’isola.
Colonizzazione è civilizzazione
Nel 1843 Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, incaricò cavaliere Bernardo Maria Sanvinsente, allora capitano di fregata, di colonizzare Linosa e le isole dei dintorni.
Il 25 aprile 1845, due anni dopo Lampedusa, un primo nucleo di trenta persone, composto da alcune famiglie di artigiani provenienti da Ustica, Agrigento e Pantelleria sbarcarono sull’isola. Tra loro un politico, un prete e un medico.
I coloni erano stati scelti attraverso un bando pubblico e beneficiarono di una paga di tre tarì al giorno. Gli vennero assegnate 80 salme di terra linosana, circa 140 ettari.
Solo con gli inizi degli anni sessanta del secolo scorso Linosa cominciò a cambiare volto. Arrivarono le prime innovazioni tecniche e l’isola venne integrata col.resto del mondo. Le tappe principali sono state:
- Nel 1963 la Sip istallò prima centrale telefonica,
- nel 1967 entrò in funzione una centrale elettrica gestita dalla SELIS,
- nel 1968 venne inaugurato l’asilo infantile, dedicato a Pietro Taviani, la scuola elementare e quella media.
- Nel 1983 venne costruito il dissalatore che assicurò un continuo rifornimento di acqua potabile.
- Nel 1976 approdò sull’isola anche la RAI, che installò qui un ripetitore per il primo e il secondo canale;
- quattro anni dopo arrivarono anche le reti Mediaset.
- Infine vennero costruiti i moli di attracco a Scalo Vecchio, Pozzolana di Ponente e Mannarazza.
- Nel 1985 la nave traghetto Paolo Veronese poté finalmente attraccare alla banchina di Scalo Vecchio.
L’isola ha così acquisito negli anni una vivibilità discreta, ma molti servizi vanno tuttora migliorati.
Questo rende Linosa una meta in ascesa nel turismo che, viste le dimensioni, resta di nicchia rispetto ad altre vicine realtà. Per chi ha la fortuna di visitarla si rivela però una bellissima sorpresa.
Le sua superficie di poco più di 5 chilometri quadrati la rende un piccolo gioiello di tranquillità. Ma trascorrere una vacanza qui non è per tutti.
Qui a far la differenza è il paesaggio naturale che la rende speciale per gli amanti del trekking e dello snorkeling.
Insomma si tratta di un Paradiso naturale in cui la contaminazione dell’uomo è ridotta al minimo. Un’isola selvaggia dominata dalla natura.
Sull’isola si trovano soprattutto scogli, essendo l’isola è di origine vulcanica. Le montagne cadono a picco sul mare, creando uno scenario meraviglioso.
In mezzo alcune calette dove ammirare un mare splendido e un’acqua cristallina.
Come si raggiunge?
Le motonavi e gli aliscafi partono da Porto Empedocle o da Agrigento e sono diretti sia a Linosa che a Lampedusa.
le motonavi sono più lente e impiegano molte ore, mentre gli aliscafi impiegano la metà del tempo per arrivare a destinazione. È sempre consigliato controllare prima le previsioni meteo.
Linosa è tranquilla, ma il mese perfetto per una vacanza sull’isola è sicuramente settembre quando il clima è ancora mite e l’isola è tranquilla.
Linosa è davvero piccolissima e si visita persino in bicicletta. Chi ha avuto la fortuna di visitare Linosa consiglia di percorrerla a piedi.
L’istituzione di riserve naturali che coprono buona parte del suo territorio e le acque circostanti fanno sì che l’isola sia incontaminata e dall’aspetto selvaggio.
I colori del mare Mediterraneo fanno il resto, con le acque limpidissime e le onde che si infrangono contro le scogliere scure e ripide. Il gioco di contrasti è luci lascia senza fiato.
L’unica vera spiaggia dell’isola è visitata dalle tartarughe caretta caretta che vengono a deporre le uova.
Si chiama Cala Pozzolana Di Ponente, composta di sabbia scura e alle pendici del monte Nero. È incastonata tra alte pareti di roccia levigata che creano giochi di colore cocra, ruggine o marrone. È una spiaggia piccola, frequentata ma di solito tranquilla. È una facilmente raggiungibile dal centro abitato di Linosa.
L’isola è chiaramente vulcanica e i coni dormienti da oltre 2500 anni sono ancora visibili.
Sull’isola c’è di fatto solo un solo importante centro abitato, Linosa, che si sviluppa a ridosso del porto. Per il resto l’isola è una distesa di verde e fichi d’India.
Linosa appare come un centro grazioso, con le sue caratteristiche casette colorate quadrate e alcuni negozi e ristoranti.
I caratteristici spuntoni di roccia che emergono dal mare, anche noti come Faraglioni di Linosa sono tra le mete più ambite dai fotografi.
Le cime dell’isola sono tre: Monte Vulcano, Monte Rosso e Monte Nero. Sono colline e la più alta, il Monte Vulcano, non raggiunge nemmeno i 200 metri d’altezza.
La cima si può raggiungere a piedi, esiste un sentiero molto facile, alla portata di tutti. La vista è la vegetazione appagano gli occhi e i sensi.
Le piscine
Le piscine sono una serie di pozze sul lato nord dell’isola, formate da ammassi di roccia a ridosso del mare. Si tratta piscine naturali dove è possibile fare il bagno in acque sicure. Immersi in queste pozze ci si m gode lo spettacolo delle onde che si scagliano sulle rocce.
Altre graziose spiagge di Linosa sono la spiaggia di contrada Mannarazza, Punta Calcarella, Punta Beppe Tuccio e Cala Pozzalana di Levante.
Ovviamente in loco si organizzano gite in barca con cui raggiungere le spiagge. Qui a dominare in realtà è il blu del mare, che avvolge l’isola. Di tanto in tanto spuntano i pescherecci riconvertiti a uso turistico.
“Linosa is a small island of volcanic origin, located 50 km to the north of Lampedusa in the middle of the Mediterranean Sea.
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The island is still uncontaminated, with about a hundred people who live there year-round. It’s very green, with beautiful expanses of prickly pears that expand to the dark volcanic shores.
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It is a place where tranquility reigns, the sea is the envy of any other location and sunsets draw unforgettable scenarios. ⠀
Ideal for lovers of diving: should not be professionals to see many shoals of fish wander among the lava rocks in search of food.
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The small town of Linosa will surely surprise you for the bright colors of its houses: the small buildings are gathered together, with bright colors that contribute to make special the atmosphere of Linosa.”
Immersioni
L’isola di Linosa è molto nota tra gli appassionati di immersioni subacquee.I fondali qui sono ricchissimi di flora e fauna marina
Qui sorgono le suggestive grotte sottomarine e la presenza di alcuni relitti.
Tra i tanti bei punti è nota la Secchitella, uno dei luoghi di immersione più belli del Mediterraneo.
Si tratta di un’ampia dorsale rocciosa posta sul lato sud-orientale dell’isola. È divisa in due parti da un canyon che da un lato digrada dolcemente, dall’altro sprofonda verticalmente di oltre 65 metri.
Il punto si raggiunge in neanche un quarto d’ora di navigazione. Sull’isola di Linosa ci sono alcuni centri diving dove noleggiare l’attrezzatura necessaria e prenotare immersioni guidate.
Le cernie rosse e i trigoni, simili alle razze, sono molto frequenti da queste parti.
Diffusi anche i pesci trombetta che si nascondono negli anfratti. E poi ricci, granchi e murene, ormai abituati alla presenza umana.
Riserva Marina Isole Pelagie
Istituita nel 2002 viene gestita dal Corpo Forestale dello Stato. Si tratta della Riserva Naturale Orientata per tutelare la colonia di Berta Maggiore e la riproduzione della tartaruga marina Caretta Caretta, tutelata anche dai volontari CTS.
Lenticchie e capperi di Linosa
Lenticchie di Linosa e capperi di Linosa sono le specialità coltivate sull’isola esclusivamente con metodi biologici.
Luoghi e curiosità
Punta Beppe Tuccio, un piccolo promontorio che unendosi ad alcuni isolotti crea una laguna. Sull’isola oltre ai pesci citati non manca una fauna locale. Vi sono falchi, aironi, Berte. Ma anche grossi volatili tipici di Linosa, che arrivano sull’isola per riprodursi.
Un piccolo paradiso, chi lo visita lo tiene impresso nel cuore e nella mente…Fede
Foto con relativi accrediti e testo in inglese tratte da pagina autore Instagram @Ladolcevitaly