Strappi di pelle abbandonata
porzioni di una fragile corazza.
Lo spirito acciaccato e sconfitto
lancia al cielo perlacei brandelli
che tingono di bianco il viale.
Sotto gli occhi dei cipressi
svestiti dall’autunno
quel fardello di sconcerto
ha sembianze di ricordi
materializzati sulle punte
di un monile in alabastro.
Un solo testimone oltre loro,
defilato ed impalpabile,
poggia stancamente
dietro il sipario chiuso su ieri.
Nessun altro assiste
a quel pianto soffocato e asciutto.
Solo il tempo ridente e beffardo,
nascosto da arbusti e fogliame
che avanzando piano
s’è reso ormai polvere,
ed io son soffio dei giorni
che ancor’oggi anelo.